Metallica - ...And Justice For All

Metallica – …And Justice For All

Metallica - ...And Justice For All

La morte improvvisa di Cliff Burton, avvenuta nel 1986, ha lasciato un vuoto incolmabile all’interno della band, tanto che il pensiero di mettere la parola “Fine” non era così improbabile.

Spinti però da quello che il compianto Cliff avrebbe voluto per loro, ossia continuare a fare musica, decisero di continuare.

Dopo aver ascoltato più di 40 aspiranti bassisti, i Metallica decisero di dare il posto a Jason Curtis Newsted, proveniente dalla band  Flotsam and Jetsam.

Nel 1988, a distanza di due anni dal precedente e sorprendente Master Of Puppets, i ‘tallica ripartono con l’album …And Justice For All.

Un lavoro molto interessante al cui suo interno sono presenti delle sorprese, sia in positivo che in negativo.

Cosa troviamo all’interno di …And Justice For All

Blackened suona Metallica al 100%. Il brano è potenza pura, i riff sono serratissimi e la ritmica è devastante e tutto è a dir poco terremotante. Sicuramente è uno dei migliori pezzi mai scritti dai Nostri.

…And Justice For All è un episodio molto ben riuscito e accattivante. Qui possiamo trovare una struttura molto articolata e complessa, quasi cervellotica. Quasi 10 minuti che scorrono via lisci senza risultare mai monotoni.

Eye Of The Beholder è un’altra canzone dalle tinte cervellotiche e complesse. Veloce, precisa e terremotante nei suoi 6 minuti abbondanti di durata.

One si presenta come una semi-ballad ma ha molte sfumature da percepire. Durante il suo ascolto si percepisce l’angoscia, il dolore, la disperazione e il tutto viene condito con arpeggi di chitarra cupi e meravigliosi. A dir poco spupenda.

The Shortest Straw ha un bel ritmo incalzante, ma in definitiva è una song non lascia molto. Purtroppo sembra un po’ frettolosa anche se dura più di 6 minuti e mezzo. Non un brutto pezzo sia chiaro, ma diciamo che lascia un pochino l’amaro in bocca.

Harvester Of Sorrow risolleva di molto le sorti di questo album e lo fa con una potenza incredibile. Non a livello di velocità, perché la band si assesta su un 4/4 a loro tanto caro, ma è proprio la struttura ad essere rocciosa. Con i suoi 5 min e 45 secondi è il brano più corto dell’intero album.

The Frayed Ends Of Sanity è un’altra bella mazzata in faccia grazie ad un muro sonoro decisamente sorprendente.

To Live Is To Die merita una menzione particolare. Quasi 10 minuti di semi strumentale dedicati interamente al compianto Cliff Burton dove si respira aria di nostalgia. Veramente, quello che trasmette questa song è un qualcosa di magico ed è un giustissimo tributo ad un artista con la A maiuscola prematuramente scomparso.

Dyers Eve ci ripiomba nel Thrash più veloce e fiammeggiante e va a chiudere un disco riuscitissimo e, ancora una volta, memorabile.

Conclusione

Che dire di questo …And Justice For All se non che è l’ennesimo centro per la band di San Francisco.

Il sound è granitico e gli assoli di Hammet sono tra i più belli mai prodotti.

Questo quarto album, a livello tecnico è il migliore mai inciso dai Metallica.

Il disco però non è esente da difetti. In primis non viene valorizzato il lavoro del nuovo arrivato Newsted. Purtroppo il basso sembra essere assente e quindi il suono risulta essere si potente ma un po’ sterile.

Curiosità

In fase di missaggio pare proprio che la band (nello specifico Lars Ulrich) abbia chiesto un tipo di suono più “secco” e quindi ad essere penalizzato fu proprio il basso nel nuovo e talentuoso Jason.

Nel tempo sono circolati in giro vari remix di …And Justice For All dove il basso veniva inserito come avrebbe dovuto. Nessuno di questi però è mai stato riconosciuto dalla band e quindi non esiste materiale ufficiale a riguardo.

Il brano One è il primo in assoluto a godere di un videoclip dedicato.

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James Hetfield

Rythm and Vocal

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Lars Ulrich

Drum

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Kirk Hammet

Lead Guitar

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Jason Newsted

Bass Guitar

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