22 Apr Metallica – Kill’ Em All
Ma che cosa sto ascoltando?
Questo è quello che si sono chiesti in molti quando, per la prima volta, devono aver inserito la cassetta o il vinile nel proprio stereo.
Si perché Kill’ Em All è un disco diverso da tutto ciò che si era sentito fino a quel momento.
Più veloce, più violento, più grezzo, più potente e più diretto di quello che il genere Metal aveva fin li proposto.
Un mix tra la grezzezza del suond dei seminali Venom e l’attitudine diretta dei Motorhead, amalgamata con un tocco di propria personalità.
I Metallica, una band allora sconosciuta formata da dei ragazzi con tanta voglia di spaccare il mondo a suon di musica, debuttano nel 1983 con un lavoro destinato a
fare la storia della musica. Ma loro questo non l’avrebbero di certo mai immaginato.
Il rischio di risultare “diversi” infatti e quindi non certo ben visti agli occhi (anzi, alle orecchie) di chi era abituato ad ascoltare un certo tipo di Metal era chiaramente alto.
Rischio che i Nostri 4 cavalieri hanno corso senza pensarci troppo, fregandosene di tutto e di tutti, tirando per la loro strada.
Cosa troviamo all’interno di Kill’Em All
Hit the Lights parte a spron battuto e tutto immediatamente diventa più chiaro. La potenza sprigionata è veramente notevole e travolge fin dal primo ascolto.
The Four Horsemen è un brano che prende l’arrangiamento originale del pezzo “The Mechanix” scritto dal primo chitarrista della band (ovvero Dave Mustaine poi fondatore degli altrettanto importantissimi Megadeth), il quale diventa un vero e proprio cavallo di battaglia, nonché vero e proprio soprannome dei 4 di San Francisco. Un pezzo bellissimo dotato di un groove pazzesco che rimane impresso immediatamente in mente.
Motorbreath è un chiaro riferimento alla band di Lemmy (Motorhead) ed è un brano diretto e “sporco” al punto giusto. Tre minuti di puro Thrash Metal senza fronzoli; come un bel cazzotto in pieno viso.
Jump in the Fire ha un bel ritmo incalzante e imperioso, dove ad essere protagonista è un bel riff tagliente e perforante.
(Anesthesia) Pulling Teeth è a dir poco geniale. Siamo infatti al cospetto di una semi-strumentale di basso (si avete letto bene) dove tutta la creatività e l’estro di Cliff Burton emerge in maniera prepotente e soprattutto convincente. Una perla assoluta e un valore aggiunto ad un disco già di per sé enorme.
Whiplash è a dir poco tremenda. Una composizione emozionante e devastante allo stesso tempo che non lascia superstiti. Un brano incredibile sotto ogni punto di vista che esprime al meglio il concetto di Thrash Metal.
Phantom Lord è un brano forse un po’ sottovalutato ma è una traccia killer che si amalgama molto bene all’interno di tutto il contesto.
No Remorse gode di un riffing infuocato ma soprattutto ha un chorus bellissimo che non può certo lasciare indifferenti. Un pezzo tra i più belli all’interno di Kill’ Em All che esalta dall’inizio alla fine.
Seek & Destroy è storia. E’ probabilmente il brano iconico di tutto il l’album. Il suo incedere deciso e pungente è da antologia e ogni volta che si conclude viene la voglia di risentirlo più e più volte.
Metal Militia va a chiudere il disco ed è Thrash Metal al 100%. Le chitarre di Hetfield e Hammet si completano a meraviglia, il drumming di Lars è incisivo e roboante, mentre Burton con la sua 4 corde erge un muro sonoro senza precedenti.
Conclusione
Kill’ Em All è un discone e sembra proprio non avere difetti. E’ praticamente un lavoro che rasenta la perfezione e poco importa se i testi risultano essere un po’ infantili (considerate che comunque i Nostri erano poco più che ragazzini quando registrarono l’album) e grezzi. Il risultato finale è praticamente la nascita del Thrash Metal e non è poco.
Dopo essersi ripresi dallo stordimento iniziale, quello che rimane è la voglia di riascoltare tutte le tracce ancora una volta, poi un’altra e un’altra ancora.
Un album di assoluto livello che non può e non deve mancare in ogni discografia che si rispetti.
Curiosità
Inizialmente l’album avrebbe dovuto chiamarsi “Metal Up Your Ass”, ma questa idea non era ben vista dai produttori e quindi venne scartata.
Il bassista Cliff Burton, alla notizia del rifiuto di pubblicare un disco con quel titolo esclamo: “Fuck them, kill them all“. Senza saperlo, aveva appena dato il nome al loro debut album.
James Hetfield
Rythm and Vocal
Lars Ulrich
Drum
Kirk Hammet
Lead Guitar
Cliff Burton
Bass Guitar
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